Orvieto, in simbiosi con la rupe di tufo su cui è costruita, è un esempio eccezionale di integrazione tra natura e opera dell’uomo. Visitare questa città è come attraversare la storia.
La città vive in simbiosi con la rupe di tufo su cui è costruita (a 325 metri s.l.m.) ed è un notevolissimo esempio d’integrazione tra ambiente naturale e opera dell’uomo. Talvolta, la consapevolezza di questo rapporto tra natura e architettura è esplicita: ciò avviene, ad esempio, nell’iscrizione apposta sul famoso Pozzo di San Patrizio che recita: “Quod natura munimento inviderat industria adiecit” chiarendo appunto, che “ciò che la natura aveva negato per la difesa – in questo caso l’acqua – lo aggiunse l’attività umana”.
Al visitatore, un percorso ideale è evocato e suggerito dalle due statue di Bonifacio VIII poste sulle porte estreme della città: Porta Soliana, da cui il Papa entrò, e Porta Maggiore, da cui usci. Orvieto conserva nei musei importanti reperti etruschi rinvenuti in città e nel territorio. Le Necropoli di Cannicella e del Crocefisso del Tufo, sotto la rupe orvietana, completano l’immagine dell’ultima città etrusca distrutta da Roma.